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dipendenti si sono dedicati a nuove attività, anche se pur sempre nell’ambito del Comitato (che nel
frattempo aveva cambiato denominazione divenendo in successione prima CNEN e poi ENEA),

Le attività fatte successivamente dai ricercatori sono state le più svariate (chi si è occupato di
acquacoltura o di rifiuti, chi di previsione di terremoti e di spedizioni in Antartide, chi di architettura
bioclimatica, chi di arricchimento dell’uranio tramite laser, chi di deposizioni di strati sottili, chi di
simulazioni edilizie, chi di energia solare ed eolica, chi di fotovoltaico, chi di aiuti alle disabilità,
eccetera) ma in tutti i casi è stata estremamente utile la formazione elettronica di base acquisita nei
primi anni.

Per ritornare a Rispoli, egli aveva puntato a favorire i contatti diretti fra ricercatori anche mediante
scambi conviviali. Aveva messo in piedi un meccanismo di cene comuni prima fra un gruppo ristretto
di colleghi via via allargato su tutto il personale del Laboratorio e gradualmente esteso anche ai
conviventi. Questo meccanismo per un certo tempo prevedeva alla fine della cena il calendario della
cena successiva. L’usanza ha avuto successo tanto è vero che è durata anche dopo l‘era Rispoli (morto
abbastanza giovane nel …) ed è tuttora richiamata (anche se a scadenze sempre più dilazionate). E’
proprio per l’occasione di una di queste scadenze, fissata per il 10 novembre 2018, che sono state
stese queste note.

La messa in piedi dei meccanismi per arrivare a dei prodotti è stata solo la parte più appariscente del
ruolo svolto dal prof. Rispoli, che ha avuto un respiro ben più ampio. La sua forte personalità e le sue
scelte strategiche misure subito il Laboratorio in una posizione di spicco. Innanzitutto perché le sue
scelte edilizie gli consentirono di dirigere la prima unità in funzione alla Casaccia. Già
precedentemente aveva partecipato alla scelta del sito. Con alcuni collaboratori era venuto ad
effettuare misure sul terreno e aveva verificato che vi era, sì, un inquinamento elettrico dovuto alla
presenza della vicina stazione radio emittente del Vaticano, ma questo non poteva portare ad altro
che una più alta qualità delle apparecchiature del Laboratorio, che si trovavano ad essere progettate
con un più alto rumore di fondo. Negli anni successivi erano partite dal Laboratorio di Elettronica le
prime indicazioni ai Servizi Generali per dar corso alla pianificazione urbanistica, basata sui criteri
dell’architettura solare, della metà “La Capanna” (al di là della via Anguillarese) che ancora era stata
lasciata a pascolo.

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